Tre generazioni di architettura Couelle

 


Vediamo di tracciare l’evoluzione partita dallo stravagante Maestro Jacques, all’imprevidibile ed eccentrico figlio Savin ed infine al discepolo raffinato Gerard Bethoux, che addomestico’ e sviluppo’ ulteriormente il “tema Couelle”.

 

Il capo-stipite Jacques Couelle, naque in Svizzera nello 1887 e passo’ la prima parte della sua carriera artistica facendo ricerche sulle materie moderne, da poi integrare nelle sue opere case –sculture che necessitavano di una grande plasticita’. Si considerava un architetto-scultore ed infatti creava le sue sculture modello con calce, spatola e filo di ferro per l’armatura, che poi venivano realizzate in scala reale, per diventare delle case-scultura.

 

Le case di Jacques sembrano avveniristiche, con forme plastiche, dolci, dove non esiste l’angolo retto, ne la riga dritta, ma invece riportano l’uomo molto indietro nel tempo, quando visse per centinaia di millenni nelle caverne, nella tana materna, protettrice e sicura, che giace in noi come desiderio latente.

 

Oggi, quando lasciamo alle spalle la vita caotica e frenatica ed entriamo in una villa di Jacques Couelle, siamo avvolti dalla serenita’ e portati alla meditazione ed all’ammirazione delle curve artistiche attorno noi create dall’artista.

 

Le sue opere piu’ note in Costa Smeralda sono l’Hotel Cala di Volpe, dove ha anche lavorato molto il figlio Savin e la sua splendida villa sul cucuzzolo di Abbiadori, a Monti Mannu, di cui pubblichiamo le foto in questo servizio.

 

Savin Couelle, il figlio, ha avuto una relazione difficile con il padre, forse dovuto dallo scontro di due genialita’ che si rivaleggiavano. Mentre il padre creava la roccia con il cemento, Savin utilizza le rocce e costruisce con le pietre, sapientemente messe insieme per fare le case che diventano anche delle opere megalitiche. Pero’ sono piu’ “case” nel senso moderno, anche se hanno un richiamo alla caverna, con volte ricurve e modellate. La sua e’ una ricerca del materiale antico, la pietra lavorata a scalpello, il cotto fatto a mano, le travi di legno appena abbozzate, la tegola vecchia, le canne nei soffitti come si usavano una volta e le molte nicchie ricavate nelle pareti.

 

Puoi vivere una casa di Savin per anni e scoprire ogni giorno un dettaglio nuovo, una curva nuova che solo lui sa fare.

 

Gerard Bethoux, anch’egli francese, visse da giovane in una villa costruita da Savin Couelle e dopo la laurea in architettura, fece il tirocinio nello studio di Savin Couelle in Costa Smeralda, che era un crogiolo di idee e di esperimentazioni, dove lavoravano anche altri brillanti architetti e scenografi, tra cui Giglio e Lesuisse. Gerard eccelse nell’apprendimento e si affermo’ nella progettazione di case “stile Couelle” in Costa Smeralda, aggiungendoci delle caratteristiche provenzali.

 

E’ stato Bethoux ad essere scelto dal nuovo proprietario della villa di Jacques a progettare la seconda villa accanto ed ha saputo interpretare lo spirito di Jacques, creando un opera che si integra perfettamente con la scultura esistente.

 

Il suo successo come progettista e’ anche dovuto al fatto che le sue case sono piu’ “vivibili”, sono meno “estreme”, piu’ adatte ad una clientela piu’ ampia, piu’ “normale”, anche se alla ricerca di qualcosa di “diverso”.

 

Lo “Stile Couelle” ha fatto storia, ha dato un impronta inconfondibile alla Costa Smeralda ed e’ stata copiata ed imitata, perfino in altre parti della Sardegna, dato che si sposa bene con l’architettura rustica sarda, fatta di pietra e materiali poveri, portando una certa evoluzione al bello ed all’artistico nella cultura locale.

 

 

Lorenzo Camillo

12-6-2006

 

Articolo per Costa Smeralda Magazine

 

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