COSTRUIAMO L’ EUROPA

Si può valutare lo stato di salute dell’Europa facendo una panoramica del mercato immobiliare in generale. In Gran Bretagna il mercato è attivissimo, il migliore da parecchi anni, con l'inflazione del 2,5%, così come in Olanda. La Repubblica d'Irlanda sta ora avendo un boom senza precedenti; Dublino è tutto un cantiere di nuove costruzioni e di moltissime ristrutturazioni. Le aziende straniere hanno fiducia nell'economia locale e vi aprono delle nuovi sedi, beneficiando anche delle interessanti agevolazioni fiscali. L'inflazione è dell'1%.

In Germania invece, il mercato sta risentendo degli enormi sforzi economici che il Paese ha dovuto sopportare nell'unificazione delle due Germanie, per portare le infrastrutture della Germania dell'Est ad un livello qualificativo accettabile. L'inflazione è comunque bassa, dell'1,7%. Nel resto dell'Europa la situazione è ancora lenta, ma in leggera ripresa.

Le mie impressioni sono che tutti gli sforzi che i Paesi europei stanno facendo per rispettare gli accordi di Maastrict ed entrare nella moneta unica, contenendo il deficit pubblico, riducendo le spese e l'inflazione, stanno avendo buoni risultati sulle varie economie, tanto da dare fiducia ed allettare gli investitori esteri, molti dall'Asia, con una risultante ripresa dei mercati immobiliari. L'imminente restituzione, quest'anno, di Hong Kong alla Cina, sta provocando una fuga di migliaia di miliardi di dollari, in parte anche verso l'Europa, vista la migliorata credibilità e stabilità economica. Lo smembramento dell'Unione Sovietica ha permesso un certo movimento di capitali verso l'Europa occidentale, contribuendo ulteriormente alla salute dell'economia generale. Ma attenzione, il blocco asiatico ultimamente ha avuto uno sviluppo economico impressionante, tale da portarlo a competere seriamente con i Paesi Europei in tanti campi.

Comunque il "Vecchio Continente" potrebbe fare molto di più per sollecitare l'investimento straniero, scrollandosi di dosso gli acciacchi della sua incombente senescenza, la sua caparbietà, miopia, lentezza di riflessi e debolezza muscolare. La cura ringiovanente è iniziata nel 1992, con la definitiva apertura dell'unico grande mercato interno, togliendo tutte le barriere alla libera circolazione di persone, cose e capitali, già previsti dal Trattato di Roma nel lontano 1957. La nuova cura che attualmente stiamo subendo, dovendo ingoiare l'amara medicina delle varie manovre economiche, ci preparerà per il grande intervento decisivo, che sarà la moneta unica europea nel 1999.

La veneranda età dell'Europa, l'ha portato ad una maturità importante, specialmente sul piano culturale, storico, artistico, unico nel mondo occidentale. Infatti l'Europa è leader in molti settori, vedi la moda, il design industriale, la produzione di automobili di qualità, l'ingegneria, l'architettura, la meccanica di precisione, la preparazione universitaria, la preparazione dirigenziale ecc. Ma purtroppo molti di questi tecnici, scienziati e manager, formati con costi altissimi, si rifugiano all'estero, dove trovano più soddisfazioni economiche. (Una ricerca fatta da un giornale inglese, ha dimostrato che un'altissima percentuale di alti dirigenti delle società multinazionali nel mondo, è di italiani).

Il problema principale dell'Europa, causato dalla sua maggiore età, è il pesantissimo bagaglio burocratico che si trascina dietro, un accumulo di oltre 500 anni di leggi, decreti, regolamenti ed ordinanze, che impongono procedure su procedure, timbri su timbri per qualsiasi pratica. Si complica fuori misura la vita all'industriale, all'imprenditore, al produttore di lavoro e di benessere, rischiando sempre di più di lasciarlo poco competitivo sul mercato mondiale, sempre più agguerrito.

Solo due piccoli esempi (il lettore sicuramente è a conoscenza di molti altri): il rinnovo di una patente automobilistica in Australia, richiede 15 minuti, mentre in Italia può impiegare dei mesi; la domanda di una carta di credito aziendale (imposta dai Servizi Interbancari) richiede ben otto firme ed altrettanti timbri su un unico foglio.

Le centinaia di migliaia di leggi, spesso inutili ed in conflitto tra di loro, forniscono un ambiente fertile per il virus della corruzione - e di recente ne abbiamo visto fin troppi esempi. Il cittadino invece ha bisogno di chiarezza, deve sapere quali sono i suoi diritti ed i suoi doveri, senza dover ricorrere al professionista ad ogni piè sospinto e senza dover cercare "scorciatoie" (qualche funzionario amico per fare proseguire la pratica nel suo tortuoso cammino).

Quindi, se tutti i Paesi europei si sforzeranno per modernizzare le proprie strutture, l'amministrazione pubblica, e snellire il processo burocratico, potranno ben sfruttare il loro vantaggio culturale e diventare più competitivi e più forti economicamente.

L'Europa dovrebbe anche cercare di superare i pregiudizi dovuti alla sua storia recente, con le due guerre mondiali, che hanno lasciato dolorose cicatrici, che ancora oggi influenzano le relazioni politiche tra i suoi vari paesi. Prendiamo il buon esempio degli Stati Uniti e dell'Australia, paesi federali, multirazziali, ma di origine europea, con la popolazione che ha una fortissima identificazione ed orgoglio nazionale.

I cittadini europei dovrebbero prendere coscienza della loro origine comune e dell'opportunità, anzi della necessità, di completare l'unificazione dell'Europa, senza perdersi in inutili diatribe e procrastinazioni, in modo che l'Europa possa prendere il posto che merita, come potenza mondiale, sia sul piano politico che economico.

La CEI, Confederazione Europea degli Agenti Immobiliari, di cui fa parte la FIAIP (Federazione Italiana di Agenti Immobiliari) con i suoi 22.000 associati in nove paesi, ha dimostrato che, quando si superano le naturali barriere di comunicazione e si collabora su un progetto comune, tutti ne traggono beneficio e si avanza così di un ulteriore passo sulla strada verso l’auspicata unità Europea.

Lorenzo Camillo
Presidente CEI
Aprile 1997

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