ACQUISTI IMMOBILIARI NELL’EUROPA DELL’EURO

L’effetto immediato dell’Euro sull’acquirente italiano è di un po’ di confusione, la stessa che ha con il cambio di una nuova moneta, non familiare. In passato, con il marco tedesco, attorno alle 1000 lire e per il franco francese a 300 lire, si trovava abbastanza a suo agio, anche se cominciava a vacillare con le cifre grandi. Con l’Euro, oggi è come viaggiare in un Paese nuovo con una moneta sconosciuta, ma solo fra qualche mese le cose cambieranno: fra 6-12 mesi il Sig. Rossi si recherà ad Amsterdam, Berlino, o a Cannes, Bruxelles o Dublino ed affronterà gli acquisti, dalla macchina fotografica alla casa, con la stessa disinvoltura che ha con la vecchia e familiare lira italiana.

Ma attenzione, questo vale anche per il Sig. Schmidt che viene in Italia e che troverà la sua stessa moneta familiare, l’Euro. Questo gli faciliterà, anzi lo incoraggerà a fare anche dei grossi acquisti immobiliari, nel Paese più ambito, che ha tanto da offrire dal punto di vista turistico, culturale e climatico.

L’effetto dell’Euro, nel periodo medio lungo, da 2 a 5 anni, è la creazione di un grandissimo mercato unico, ricco, di 290 milioni persone in undici Paesi. E quando entreranno gli altri Paesi ora in attesa, il mercato unico europeo si estenderà a coprire oltre 500 milioni di persone, il più grande mercato del mondo occidentale, con grandissime possibilità di sviluppo economico.

Sul fronte immobiliare, si prevede un aumento considerevole di acquisti italiani oltre frontiera, di seconde e terze case vacanze, di uffici e negozi per le ditte che cercano di ampliare i loro raggi d’azione per i propri prodotti e servizi. Aumenterà il numero di acquisti di appartamenti a Parigi, Dublino e Monaco, per alloggiare i figli all’estero per motivi di studio e lavoro e per perfezionare la lingua straniera, che è sempre più importante nel mondo del lavoro in Europa.

Ma la bilancia dei pagamenti favorirà l’Italia, per tutti i nordeuropei che cercano posti ameni, di cui l’Italia è piena, dove passare i rigori dell’inverno. Inoltre, la relativa stabilità politica ed una severa riforma economica, ha permesso all’Italia di entrare nell’Euro al primo turno e le ha dato una certa credibilità all’estero che prima mancava, cosa fondamentale per l’investitore immobiliare straniero. L’altro fattore psicologico favorevole, è stato l’eliminazione del controllo passaporti alla frontiera di tutti i Paesi dell’accordo Schengen, dando l’impressione all’Europeo di viaggiare sempre nello stesso Paese, impressione ancora più rafforzata con la moneta unica. Quindi c’è da prevedere in Europa un aumento delle transazioni immobiliari oltre confine.

Nel campo immobiliare però, ci sono ancora molte diversità nelle leggi e nelle usanze in Europa e quindi è da consigliare all’acquirente italiano di consultarsi con un serio professionista per assisterlo nell’acquisto immobiliare. La CEI, Confédération Européenne de l’Immobilier, raggruppa le associazioni di agenti immobiliari in Europa e può essere d’aiuto in questo; gli indirizzi di tutti i 25,000 membri si possono trovare sul sito Internet: http://web-cei.com.

La CEI si sta attivando per l’armonizzazione delle leggi e la tassazione sugli immobili, ma ci sono ancora tantissime divergenze nei vari Stati, dal costo di trasferimento immobiliare, alle provvigioni sulle vendite e sulle imposte annuali. In confronto, l’Italia, assieme alla Francia e la Grecia, è tra i Paesi più tassati al momento della vendita, mentre la Spagna, il Regno Unito, il Portogallo e la Germania sono i meno cari. Per quanto concernono le impose annuali, l’Irlanda è il Paese più conveniente, senza alcuna imposta sugli immobili residenziali. Le città con i prezzi di appartamenti più competitivi sono Atene e Lisbona, seguite da Vienna, Dublino ed Amsterdam.

Nel lungo periodo, oltre i cinque anni, con il rafforzarsi dell’Euro e con il conseguente afflusso di altre valute verso l’Europa ed il moltiplicarsi delle transazioni, ci sarà un considerevole aumento dei prezzi delle case nei centri storici delle città principali europee, nelle città universitarie e nei posti turistici. Il consiglio quindi, per chi è intenzionato ad acquistare una casa in un altro Paese europeo, è di affrettarsi.

Dr. Lorenzo Camillo
Presidente CEI

Gennaio 1999

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