Relazione all'Assemblea
Generale del Consorzio della Costa Smeralda del 16 Agosto 1994
di Lorenzo Camillo
Il Consorzio Costa
Smeralda ha ormai 32 anni ed è sempre andato avanti con successo ed armonia tra
i vari membri. E' iniziato con sette persone che avevano gli stessi obiettivi:
di sviluppare turisticamente le loro grandi estensioni di territorio in
Sardegna.
Per definizione, nel
Codice Civile (2602) un consorzio è costituito "tra più imprenditori,
esercenti una medesima attività economica o attività economiche connesse, i
quali hanno per oggetto la disciplina delle attività stesse mediante
un'organizzazione comune".
Originariamente il
Consorzio Costa Smeralda aveva una ragione d'essere quando era composto soltanto
da imprenditori, proprietari di terreni da sviluppare ed il suo scopo era,
giustamente, (Art.5 dello Statuto) di studiare le lottizzazioni, costruire e
mantenere le infrastrutture e favorire lo sviluppo immobiliare promuovendo la
edificabilità presso le autorità competenti, per dare il massimo slancio agli
interessi economici dei soci fondatori.
Il numero dei soci
fondatori si è via via ristretto negli anni ed il Consorzio Costa Smeralda è
ora gestito secondo gli umori di sole due, tre persone, che la trattano come
cosa propria, da gestire in piena autonomia e da utilizzare per i loro fini
speculativi.
Lo scopo principale
dei soci fondatori era di ottenere più metri cubi possibili di edificabilità
sui loro terreni ed infatti anche oggi mandano avanti in prima persona il
Consorzio Costa Smeralda, per trattare con la Regione Sarda e con il Comune,
come se fosse la volontà di tutti noi.
Alcuni di noi possono
anche augurare ogni successo a questi soci di ottenere tutto quello che
vogliono, ma resta il fatto che la maggioranza dei membri del Consorzio pensa
che la Costa è già satura e che le spiagge sono super-affollate.
Oggi il Consorzio è
cresciuto molto ed è composto da circa 3000 persone, fatte diventare membri
obbligatoriamente, con l'acquisto di una casa ed evidentemente hanno tutt'altro
interesse rispetto ai soci fondatori e nulla a che vedere con gli scopi
originali.
Infatti non solo non
sono "imprenditori", ma non esercitano alcuna "attività
economica", come vorrebbe il Codice Civile. Quindi il Consorzio, se deve
continuare ad esistere, deve cambiare il suo scopo, adattandolo alla nuova realtà
e fare gli interessi comuni di tutti i 3000 Consorziati.
La maggioranza di
questi piccoli Consorziati sono principalmente preoccupati dei moltissimi
problemi quotidiani, della gestione di questo grandissimo condominio, o
super-condominio, che è il Consorzio Costa Smeralda, problemi che invece
vengono trascurati dal Consorzio, perchè impegnato per conto dei soci fondatori
in lotte politiche ben più importanti.
I Consorziati si
preoccupono dell'ammontare delle quote sociali, sempre piùalte (330% in 10
anni), del costo dell'acqua stratosferico, che rendono la gestione delle singole
case molto pesanti - ed ecco perché abbiamo un alto tasso di morosi tra i
Consorziati. Ci sono poi i problemi delle infrastrutture, che per legge dovevano
essere fatte dai lottizzanti (spesso soci Fondatori ed il conflitto di interesse
è evidente), ma ora le infrastrutture mancanti vengono fatte dal Consorzio a
spese di noi Consorziati.
Inoltre i Consorziati
si preoccupano del budget del Consorzio che aumenta sempre (oggi si aggira
attorno ai Lit.14.000.000.000) e che si ripercuote direttamente sulla quota
consortile, senza avere tutti quei benefici che si potrebbero avere e senza
poter dire nulla in merito alla spesa. Altri si lamentano che gli vengano
addebitate spese che non gli competano, in quanto le spese del Consorzio non
vengano suddivise secondo i millesimi di ciascun comparto.
I residenti e gli
operatori del posto invece, si preoccupano della brevità della stagione e delle
poche iniziative intraprese dal Consorzio. (Anzi, sembra che il Consorzio
addirittura abbia ostacolato quei privati che hanno fatto qualche cosa per
allungare la stagione). L'impressione che si riceve è che il Consorzio non
possa mai fare la voce grossa contro certi imprenditori, sia albergatori che
immobiliaristi (leggi fondatori), per ovvii conflitti di competenze.
Il nostro intervento
è un grido di allarme, perché il malcontento sta aumentando vertiginosamente
in questi ultimi tre, quattro anni. Tra i 3000 Consorziati, ci sono molte
persone che non accettano di subire e stanno tramando addiritura di far
smantellare il Consorzio, in quanto affermano che un Consorzio, dove c'è la
prevaricazione di un socio, legalmente, non può esistere. Altri stanno fondando
un anti-consorzio come potente lobby, da contrapporre all'inflessibilità del
Consorzio. Altri ancora stanno muovendosi per far togliere al Consorzio la
gestione dell'acqua e ridarla all'ESAF. Dio ce ne scampi!
Noi siamo contrari a
queste mosse, perché sappiamo che il contraccolpo pubblicitario sarà
disastroso, e poi non si sa dove si andrà a finire. Il nostro è un invito ad
ambedue le parti, alla calma ed alla riflessione. Non dobbiamo distruggere
questa struttura; dobbiamo soltanto modificarla per stare al passo con i tempi e
con le situazioni che sono cambiate.
A nostro modesto
parere, si dovrebbe rendere la gestione del Consorzio più trasparente e più
democratica. Dobbiamo dare ai Consorziati la possibilità di prendere parte alla
gestione dei problemi quotidiani e non di averla imposta. Sarebbe anche così in
linea con gli Artt. 1136-8 del Codice Civile, che impongono
che si conti anche le teste presenti in assemblea per certi decisioni
importanti.
Nel Consorzio Costa
Smeralda, i 3000 membri contano assolutamente nulla, in confronto alla
preponderante maggioranza dei soci fondatori con i loro 47.000.000 di voti.
L'abbiamo visto in diverse occasioni, per esempio quando c'era un posto vacante
nel Consiglio d'Amministrazione ed abbiamo votato alle elezioni per metterci un
"uomo nostro" che ci avrebbe tutelato meglio. Invece, le
votazioni si sono sempre dimostrato di essere una farsa. Non si muove foglia che
i fondatori non vogliano ed in Consiglio di Amministrazione sono sempre delle
persone imposte dall'alto; e comunque, per Statuto, i fondatori devono sempre
avere la maggioranza!
Un fattore da non
trascurare è che questo potere decisionale assoluto, sta passando di mano
proprio in questi giorni e non sappiamo con quali conseguenze. E' meglio quindi
che non lasciamo i nostri investimenti personali affidati al caso, ma dobbiamo
prendere subito dei provvedimenti.
Ora, nel territorio
del Consorzio Costa Smeralda, ci sono attualmente 63 condominii e se aggiungiamo
quelli "fuori Consorzio" in zone limitrofe, arriviamo ad un totale di
81 condominii, cifra che è destinata a crescere molto con i nuovi sviluppi.
Il Consorzio Costa
Smeralda, se pretende di gestire bene le cose comuni di tutti i vari condominii,
è per logica un super-condominio e quindi deve avere una appropriata struttura
e regolamentazione. Un comitato di tecnici esperti in materia dovrebbe studiare
la questione. Nel frattempo,
proponiamo di modificare lo Statuto per dare un voto un pò più significativo a
ciascun Consorziato, con due piccole modifiche agli Artt. 19 e 21 dello Statuto:
Il Consiglio di
Amministrazione non dovrebbe essere composto per la maggioranza da soci
fondatori.
- Inoltre si dovrebbe
limitare il vantaggio statutario dei soci fondatori, che moltiplica i loro voti
per sei, rispetto ai Consorziati normali e che gli assicura una maggioranza
schiacciante.
Solo in questo modo i
Consorziati avranno un loro peso nella gestione di questo grande condominio e
saranno padroni dei propri destini e potranno migliorare molte cose e continuare
il successo della Costa Smeralda, anche nel futuro.
La nostra mozione
quindi è la seguente:
Art. 19 - cambiare le
parole "sei voti" a "due voti".
Art. 21 - eliminare
le parole "dei quali la maggioranza dovrà essere fatta tra i soci
fondatori".
Per quanto concerne
la modifica dello scopo, aboliamo il seguente primo comma dell'Art. 5 che
riguarda la progettazione delle lottizzazioni:
"allo studio, al
coordinamento ed alla direzione di tutti gli strumenti urbanistici idonei ad
assicurare, sia in generale che con riferimento alle singole proprietà, la
migliore utilizzazione degli immobili appartenenti ai Membri del
Consorzio".
Lorenzo Camillo
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