12 La Storia dei Camillo

 

Dino era molto affezionato ai suoi nipoti. Era particolarmente felice con l’arrivo di Alessandro, figlio di Lorenzo, l’unico dei sei nipoti a poter portare avanti il cognome “Camillo”.  

Dopo aver terminato la costruzione degli appartamenti a Paliano ed aver venduto le sue quote di azioni del Motel Boomerang, Dino e Rina si sono ritirati definitivamente nella loro casa di villeggiatura a Santa Teresa di Gallura, nel punto più a nord della Sardegna, di fronte alla Corsica. E’ un paesino molto bello con spettacolare paesaggio e costa.  

   Le rocce di Capo Testa vicino a Santa Teresa di Gallura

Le rocce granitiche del vicino promontorio di Capo Testa ha dato ispirazione allo scultore inglese Henry Moore per le sue "modernissime" sculture. Qui sulle spiagge si possono vedere le colonne di granito appena abbozzate, pronte ad essere imbarcate per antica Roma, ma abbandonate chissà per quale motivo. Lorenzo trovò due monete romane proprio sulla spiaggia.

   Il traghetto che lascia Santa Teresa per Bonifacio in Corsica

La vita a Santa Teresa è molto piacevole e Rina e Dino si sono inseriti bene ricevendo d’estate i loro numerosi amici:

     Una coppia di Santa Teresa
     faceva una gran bella spesa.
     Agli amici offriva
     un bel pesce con l’oliva
     ed un buon vino per creare l’intesa.

Erano ben voluti dalla gente del posto: dalla anziana vedova, Assuntina, vicina di casa, al pescatore Luigi che abitava appena più in là e li forniva di pesce fresco e la simpaticissima postina, Antonella, che quotidianamente li teneva informati sulle vicende del paese.

Dino aveva anche una barca di legno, un gozzo, ed è diventato un pescatore esperto spesso sfidando il mare grosso delle Bocche di Bonifacio tra la Sardegna e la Corsica.

Però a Dino non bastava passare il tempo pescando e nuotando e così si è ritrovato a costruire di nuovo: prima tre appartamenti, poi sette vicino al porto, quindi, insieme al fratello Tarcisio, dieci vicino a casa sua. E infine ha comprato un vecchio edificio in una delle strade principali, lo ha in parte demolito per poi ricavarne tre negozi ed un mini appartamento.

Il figlio non ha mai smesso di meravigliarsi come Dino riuscisse a vendere gli immobili da solo, senza l’aiuto di agenzie immobiliari, anche quando il mercato non tirava. Spesso vendeva “sulla carta” e cioè prima che la costruzione fosse finita. A  volte, anche prima che fosse incominciato. Dino ispirava un senso di fiducia e ha sempre rispettato i suoi obblighi e spesso i suoi stessi clienti sono diventati amici cari, smentendo la spiritosa poesiola del figlio:

     C’era un costruttore di Via Sicilia,
     imprenditore di case con mobilia.
     Ma usava il mattone
     solo fatto di cotone.
     Così lo hanno cacciato in Brasilia.

Se gli fosse stato dato l’opportunità, Dino avrebbe ristrutturato l’intero paese. Ma, ancora una volta, Dino si è scontrato con la burocrazia italiana, che gli ha causato dei ritardi infiniti. Mentre aspettava il permesso, che non arrivava mai, per costruire un altro blocco di appartamenti (ormai non si poteva più iniziare senza avere i permessi) Dino e Rina si sono trasferiti in Australia dove hanno passato momenti felici con i loro amici e parenti. Comunque, anche in vacanza, Dino non riusciva a stare fermo, così ha seguito una costruzione (Villa Venezia) a Hervey Bay, per l’amico David Barro di Melbourne.

Durante questo periodo, Dino ha incominciato ad avere problemi di salute: aveva contratto l’artrite reumatoide. Le pesanti medicine che doveva prendere per combattere questa malattia lo hanno debilitato. Una volta rientrato a Santa Teresa, gli infiniti ritardi nell’ottenere i permessi per il suo ultimo progetto, lo hanno demoralizzato ed ulteriormente indebolito.

Ha sviluppato una fibrosi dei polmoni che ha degenerato velocemente. Dopo interminabili attese i permessi sono arrivati e Dino ha incominciato a scavare le fondamenta. Il terreno, composto di granito, ha richiesto l’uso della dinamite. Poco dopo, in dicembre 1993, Dino è stato ricoverato al policlinico di Sassari dove il 24 gennaio 1994, circondato dalla famiglia, la vita di Dino si è spenta.

Uno dei suoi ultimi desideri è stato che i figli portassero a compimento il suo progetto. Ivana, che si era trasferita a Santa Teresa, ha portato avanti con l’aiuto del fratello, la costruzione degli appartamenti portando a termine tutta l’operazione, sicuramente sotto lo sguardo vigile di Dino.

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