Le più fìtte tenebre avvolgono la storia
dei primi popoli Sardi. Fortuiti ritrovamenti han dato preziosa materia di
studio per le successive vicende dell'Isola. Intorno alle prime fasi di
sviluppo dell'umanità ci hanno tramandato notizie per lo più vaghe e
fantastiche, con qualche rara intuizione del vero, numerosi autori
dell'antichità. Erodoto, Diodoro Siculo, Fiatone,
Strabene, parlano di un tempo assai remoto in cui non esistevano i metalli
Plinio riferisce che i primi uomini sceglievano per abitazione le caverne.
Lucrezio nel « De rerum natura», ricorda che le prime armi dell'uomo
furono le mani, le unghie e i denti, le pietre, i rami degli alberi e
infine il bronzo ed il ferro. Neppure l'antichità classica con Catone,
Seneca e Tacito, ci ha potuto dare un concetto sia pure embrionale
dell'aurora dell'umanità. Cesare ed Ammiano Marcellino han dato
informazioni etnologiche. Erodoto offre notizie etnografìche riguardanti
gli indigeni d'Etiopia, e Pausania parla dei Sarmati. Augusto raccolse le armi di pietra
scheggiata rinvenute nell'isola di Capri, e Lucrezio fa cenno delle pietre
del fulmine. Di queste pietre, nel secolo XI, Il medico Michele Mercati di San Miniato,
nel 1541, nella sua opera postuma « Metallotheca Vaticana» pubblicata da
Clemente XI, parla della vera natura delle « cerauniae » e delle «
silices ». Delle prime scintille del genio creatore degli uomini
preistorici ancor oggi rimangono miseri avanzi, del massimo interesse.
Queste opere di arte rudimentale non dovevano essere condannate
all’eterno oblio. Dopo una vertiginosa corsa di secoli e di
millenni doveva sorgere un sapiente, un taumaturgo, uno di quelli che
esercitano l'arte occulta della magia e degli incantesimi, capace di far
brillare uno sprazzo di luce fra le più fìtte tenebre del passato. E
finalmente questo negromante apparve sulla faccia della terra L'archeologia, dal greco « arkaios »
(antico) e « logos » (discorso), è la scienza dell'antichità per cui
mezzo si ricostruisce la vita di un popolo antico nelle sue istituzioni
pubbliche e private, nelle sue credenze religiose, nelle sue leggende e
nella sua arte. Molteplici sono i rami dell'archeologia. L'archeologia
preistorica, di cui si gettarono le basi nel secolo XIX, è lo studio
delle antichità umane anteriori ad L'apostolo del movimento scientifico che
condusse alla formazione dell'archeologia fu il piccardo Boucher de
Perthes che fin dal 1828, cominciò ad eseguire scavi ed esplorazioni nei
dintorni di Abbeville e negli strati alluvionali della valle delle Somme.
Raccolse ossa di mammiferi estinti, strumenti di selce scheggiata. Altri
oggetti analoghi rintracciò durante i suoi lunghi viaggi in Asia, Africa
e in tutta Giuseppe Scarabelli, nel 1850 per la prima
volta illustrava scientificamente le «armi antiche di pietra dura»
raccolte sui colli dell'Imolese. Un più grande orizzonte aprì allo
studio della paletnologia la scoperta delle palafitte nella Svizzera.
Sotto la direzione del presidente della società archeologica di Zurigo,
Ferdinando Keller, vennero eseguite metodiche richerche su antiche
abitazioni piantate sul lago. Presso Arona, nella torbiera di Mercurago,
nel 1860, il prof. Moro rinvenne una stazione lacustre. Nello stesso anno
Francesco Anca esplorò le grotte del palermitano, pubblicando poi i risultati
dei suoi studi. Il Castaldi, nel 1861, pubblicò cenni su
alcune armi di pietra e di bronzo trovate in diverse regioni d'Italia. Nel
1875, dopo gli studi e ricerche di Luigi Pigorini sull'età del bronzo e
della prima età del ferro, si fecero notevoli progressi. Ricerche e scavi
vennero eseguiti con successo da Giuseppe Bellucci in Umbria, dall’Issel
nella Liguria ed in ultimo da P. Orsi nella Sicilia e dal Manno e dal
Taramelli in Sardegna. Tutti questi scienziati presero a cuore lo
studio dell'antichità, nei suoi rispetti con la storia e con la arte,
esaminando, scrutando con occhio indagatore e col più vivo interesse,
com'erano le cose al principio. Nelle ricerche del passato remoto
l'archeologo va spesso incontro a difficoltà che potrebbero sembrare a
prima vista insormontabili. Però, dopo anni di laboriosissima
preparazione, di pazienti ricerche, di assaggi, di esami, di analisi, di
confronti, riesce, non di rado, a superare gli ostacoli. Preziosissimi servizi essi recano
nell'aiutarci a risolvere alcuni problemi del tempo in cui gli uomini si
erano già allontanati dallo stato selvaggio dei loro L'archeologia in certo qual modo ha qualche
cosa di comune con le iscrizioni etrusche che allorquando sembrano
decifrate si capiscono meno di prima. Oggi però l'archeologia ha fatto passi
giganteschi e gli archeologi sono fari luminosi che diradano le tenebre
del passato. Dato il grande silenzio delle fonti documentarie In tutti i tempi, in tutte le regioni, gli
scavi sono stati sempre un elemento preziosissimo per l'archeologia. Noi
vediamo infatti che anche l'esistenza dello I frutti raccolti dalle esplorazioni
compiute dalle missioni archeologiche inglesi e italiane nell'isola di
Creta, furono spiragli di luce viva. L'opera intensa di investigazione e
di studio intorno alle antichità di Cipro, delle isole Egee, di Egitto,
dell'Asia Minore, della Mesopotamia, ed altre regioni di Europa, contribuì
a diradare i dubbi e portò ad un concetto preciso ed esatto nei riguardi
di questo stadio di civiltà che raggiunse gradi superiori
d'incivilimento. In Sardegna la deficienza di molti elementi
preistorici, ancora nascosti nelle viscere della terra, lasciava
moltissime questioni in sospeso. Oggi però i ritrovamenti fortuiti e in
modo particolare tutta una fioritura di materiale archeologico La storia della civiltà sarda primitiva che
ha nei nuraghi i monumenti grandiosi aspettava un'interpretazione
scientificamente sicura, ma oggi le indagini Uno dei più interessanti fra i problemi
offerti dall'archeologia della Sardegna è senza dubbio quello che
riflette la destinazione dei nuraghi ed il loro svolgimento tipologico e
cronologico. Problema trattato dal generale La Marmora, dal senatore Spano,
dal Perrot nella « Storia dell'arte », dal Pinza nella « Monografìa
sui monumenti antichi della Sardegna», dal senatore Taramelli e da un
numero straordinariamente grande di studiosi. Con tutto ciò, molti punti
della questione rimasero incerti. Oggi, esaminando attentamente la loro
giacitura, la loro disposizione, i loro caratteri costruttivi e studiando
con molta particolarità il ricco e interessante materiale venuto alla
luce specialmente negli ultimi scavi si possono trarre conclusioni sicure.
Gli spiragli già aperti incoraggiano a tentar più largamente e con mezzi
più considerevoli la fortuna degli scavi. La sorgente dei fatti che
giornalmente Gli scavi hanno accertato la lunga
permanenza di Acte, concubina di Nerone, ad Olbia, ove possedeva vasti
latifondi e fabbriche in cui lavoravano gli schiavi. Una non indifferente
serie di terrecotte, in parte conservate nei due Musei regionali hanno il
bollo di fabbrica con la scritta: «ACES AUG. L. » (Acte libertà di
Augosto). La scoperta di numerose pietre miliari, di
rimarchevoli avanzi di selciati, di La scoperta di iscrizioni e di alcuni resti
monumentali nel paese di Teulada dimostra chiaro che questo paese è
realmente l'erede di Tegula, stazione litoranea, che ebbe durante l'età
romana, una certa floridezza. Pavimenti formati a mosaico tessellato, o da
uno smalto di calce o cemento ben duro, tegole ansate, embrici rotti,
grossi mattoni, monete in bronzo appartenenti al primo secolo dell'impero
e canali coperti di mattoni cotti che captavano acque sorgive, costruzioni
seppellite da rottami, stoviglie romane, una lamina opistografa che
contiene parte di un diploma militare, una frammento di una lapide romana
dedicata al Dio Silvano, custode del «nemoris sorabensis» e
numerosissimi altri ruderi più o meno importanti scoperti dal Nissardi
nel 1881, presso il paese montano di Fonni, ci han dato per certa la
posizione topografica dell'antica stazione di posta o «mansio» romana
chiamata Sorabile, ove i soldati « tempore quiescendi», in periodo di
riposo, trovavano ristoro e ricetto. Anche altre numerosissime scoperte, che
ometto per amor di brevità, tagliano, corto e chiariscono molte vecchie
controversie.
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