Peregrinazioni ApostolicheMons.Bacciu,
appena nominato Vescovo, ebbe preoccupazione precipua di iniziare la sacra
visita delle parrocchie affidate alle sue pastorali cure. Il
compito non era facile, però ogni proposito prendeva valore di
perseveranza per la sua inflessibile volontà. Volontà per lui
significava resistere a se stessa, non permettere che il dovere venisse
mai a patto con le piccole viltá giornaliere. Stabilì
di mettersi in viaggio al più presto il che, coi mezzi di trasporto
allora conosciuti, non era tanto facile. Si affidò alla Divina
Provvidenza e diede inizio alle sue peregrinazioni apostoliche. I
missionari facevano da battistrada, appianavano la via con predicazioni
intensive, preparando gli abitanti a ricevere i sacramenti della
confessione, comunione e cresima. Passava fra gli Osanna, come Gesù in
Gerusalemme. In
tutte la parrocchie, anche nelle più piccole, disperse fra i monti, sulle
campagne brulle a verdeggianti di pascoli, parlava ai suoi diletti figli
come il cuore gli dettava: riversava nelle loro anime gli effetti di cui
ridondava la sua ed elargiva ad essi i palpiti che egli sentiva, delle
vicendevoli armonie. Il
pellegrino di Cristo, cui reggevano garretti e polmoni, andava in cerca di
pecorelle estenuate o smarrite lungo i sentieri più aspri e i precipizi
più orrendi «Qui non zelat, non amat», sta scritto. Spinto
dall’amore divino, zelava le conversioni dei peccatori, supplicando la
divina misericordia di rinvigorirli contro la lotta degli spiriti maligni
e di renderli amici di Gesù, il quale si protesta di volere non la morte
del peccatore, ma la conversione e la vita. Durante
le sue peregrinazioni, voleva che tutti avessero La possibilità di
avvicinarlo personalmente, e di parlargli, di esporgli i loro bisogni, di
manifestargli le gioie e gli affanni, di dirgli in particolare ciò che
volessero. Con tutti s’intratteneva paternamente, interessandosi
di tutto, sostenendo e guidando ciascuno con la medesima sicurezza di
intuizione. Ad Alà dei Sardi il suo arrivo segnò un indimenticabile
avvenimento Il parroco, parato a festa, il Sindaco con la sciarpa, il
Comandante la stazione dei Reali Carabinieri in alta uniforme, i
confratelli col baldacchino, le società religiose, maschili e femminili,
con vessilli e stendardi, le scolaresche con i rispettivi insegnanti e una
fiumana di popolo tumultuante, lo ricevette con entusiastiche grida di
evviva. Ovunque passasse Si ripeteva la stessa scena suggestiva,
indimenticabile Ad Ardara si vuotò il paese per andargli incontro. Venne
accolto da una vibrante e filiale dimostrazione di devoto omaggio. Ad Ardara dovettero intervenire i convisitatori difenderlo
dall’indiscreta devozione della folla che, con tensione nervosa,
allungava entrambe le braccia baciargli l’anello. A
Bantine lo ricevettero in ginocchio, ne sollecitavano la benedizione e
osannavano al loro pastore: i suoi dipendenti. A
Benetutti fu accolto da una fiumana di fedeli che facevano alta sentire la
giuliva espressione dei cuori. A Berchidda un’inondazione di gente, che sbucava da
ogni via, non cessava di tributar lodi al venerato Pastore. A
Bono tanto era l’afflusso dei fedeli che si stentò a poter penetrare in
chiesa. A
Bottidda venne ricevuto con grandissima accoglienza e con straordinaria
dimostrazione di affetto. Buddusò,
sua patria, era logico gli riserbasse accoglienze ancor più grandiose.
Anche i fanciulli, agitanti ramoscelli dalle foglie verdi, sprigionavano
dai teneri loro cuori, sentimenti di amore e di ve-nerazione, con
festevoli grida di osanna. A
Bultei era una meraviglia veder il concorso e la devozione di quella
gente. A Burgos gli fecero un’accoglienza delle più festose. A Esporlatu anche i vecchi vollero andare in processione
per riceverlo all’estremità del paese, ove si degnò di rivolgere ai
presenti la sua preziosa parola. Ad Illorai le accoglienze furono più imponenti. Ad Ittereddu le dimostrazioni di stima e di venerazione
furono calorose. A Monti, tra l’ondeggiare della folla ci volle del bello e del buono per liberarlo dalle strette dei fedeli, desiderosi di baciargli l’anello. A Nughudu una fiumana di uomini e donne, di vecchi e
bambini, ne implorava la pastorale benedizione. A Nule l’affluenza divenne tale che non può facilmente
descriversi: Tutti vollero, con nobile gara, tributargli una testimonianza
del loro amore imperituro. l-camillo.com |