Cagliari Cagliari invece è molto cambiata in questi quattro anni e sta rivelando di essere una città di grande attrazione turistica, con il suo centro storico ormai restaurato, museo, monumenti e con negozi moderni di alta qualità ed innumerevoli ottimi ristoranti. Anche la disponibilità di posti barca è aumentato, ma siamo ancora agli albori. L’eliminazione dell’attracco dei traghetti dal molo centralissimo di Via Roma è stato un passo importante. Ora aspettiamo l’installazione di molti moli galleggianti per ospitare le barche da diporto in questa zona a due passi dal centro storico. Ma la raccomandazione è di guardare avanti e programmare un grande moderno marina di almeno 1000 posti barca, con tutti i servizi all’altezza di una esigente clientela internazionale. Bisogna prendere esempio dalla Turchia con i suoi moderni marina dotati di sorveglianza, con tutte le necessarie strutture, grandi lussuosi bagni pubblici lastricati di marmi pregiati, negozi, ristoranti, supermercati, forniture nautiche, piscine, impianti WI FI (gratuiti) e laboratori per le riparazioni. Cagliari, oltre ad essere un punto di transito, può essere un punto d’arrivo per la stessa città, per la sua ubicazione strategica al centro di una vasta zona di alta attrazione turistica, per le spiagge e per le attrazioni storiche, vedi l’affascinante città punica di Pula. A Cagliari, merito va dato ai gestori del marina di Sant’Elmo, che hanno trasformato una degradata zona portuale abbandonata in qualcosa di appena decente ma molto utile. Però ancora molto deve essere fatto: rimuovere le barche relitti presenti e spostare il bacino di carenaggio dei rimorchiatori ad altra zona lontana … e cosa importante, aprire uno o più varchi nel muraglione di sopraflutto per far defluire l’acqua inquinatissima dal fondo porto di Sant’Elmo, confluita dal Maestrale. Così si avrebbe un regolare riciclo delle acque a beneficio di tutto il porto. Poi, come al solito, ormai un ritornello, mancano bar, supermercato, negozi ecc vicino al marina. Se il piano urbanistico non prevede cubature commerciali attorno ai marina, bisogna modificare il piano, ed in fretta, altrimenti il mondo ci passa davanti, e la Sardegna sta a guardare. La potenzialità di Cagliari E' da
considerare seriamente la creazione di una grande struttura per
l'invernaggio delle barche, essendo Cagliari sulla rotta Gibilterra - Est
Mediterraneo e che le vaste strutture di Malta e Turchia sono ormai al
completo. La vicina Malta é presa d'assalto e non si trova più posto
per l'inverno 2007 e Marmaris in Turchia é straccolma
(cliccare qui per foto Marmaris Novembre 2007). Inoltretutto, ormeggiare 2000-3000 barche a Cagliari, significa oltre all'indotto locale, averle in zona per crociere estive attorno alla Sardegna, amesso che si creino sufficienti porti intorno la Sardegna. Villasimius Dopo Cagliari, la prossima tappa obbligata nella circumnavigazione della Sardegna è il bellissimo marina di Villasimius, che dista 20 miglia. È da tener presente, che il paese di Villasimius dista qualche chilometro dal porto, quindi scomodo da raggiungere per il diportista che necessita di negozi a portata di mano. Dopo anni di beghe, finalmente c’è un supermercato, se pur ad orari troppo ridotti, ma ancora ci sono vetrine vuote e negozi mai aperti, quindi ancora carenza di servizi. La magistratura dovrebbe contemplare omissione di atti d’ufficio, oppure interruzione di pubblico servizio ai responsabili di questi macroscopici disservizi pubblici che danneggiano l’immagine e l’economia della Sardegna. Porto Corallo La prossima tappa è Porto Corallo a 25 miglia e quest’anno ho constatato che nulla è cambiato e che le docce sono nella stessa baracca di legno come quattro anni fa e continuano a mancare bar, negozi, supermercato ecc. ecc. Anche qui non c’è un paese alle spalle ed il marina, come tanti, è da evitare se non in caso di estrema necessità. Infatti, noi non ci siamo fermati ed abbiamo proseguito fino all’accogliente Santa Maria Navarrese, seppur a ben 58 miglia da Villasimius. Gli unici eventi straordinari lungo il percorso, una fermata, cordiale, di controllo della Guardia di Finanza ed un bagno in una spiaggia deserta, con sempre pochissime barche in giro. Santa Maria Navarrese Il porto di Santa Maria Navarrese è un modello di professionalità ed efficienza e sarebbe un esempio da imitare da tutti i gestori di marina sardi. È pulitissimo, ordinatissimo ed un piacere a visitare.
Il velista é sensibile alla questione ambiente ed apprezza questa attenzione alla raccolta differenziata. Raccomandiamo inoltre, ovunque ci sono ormeggi nei campi boe, di offrire un servizio di raccolta della spazzatura direttamente dalle barche, anche a pagamento, come fanno in altri paesi. L'unico difetto di Santa Maria Navarrese è che è troppo piccolo e si dovrebbe studiare la possibilità di ampliarlo, possibilmente fino alla torre aragonese a sud e dotarlo delle necessarie cubature per realizzare i locali commerciali che mancano. Per qualsiasi spesa, il diportista deve salire a piedi la lunga rampa per arrivare ai primi negozi, che non sono proprio vicini. Cala Gonone Lasciando Santa Maria Navarrese per proseguire a nord, si va in fibrillazione per le meraviglie che si incontrerà nel Golfo di Orosei: Cala Goloritzè, Cala Mariolu, Grotta del Fico, Cala Biriola, Cala Sisine, Cala Luna e Grotta del Bue Marino. C’è moltissimo da vedere e gustare, ma c’è da ricordarsi che la notte si deve essere al riparo e purtroppo Cala Gonone è un porto piccolo, non prenotabile e comunque uno dei più perfidi ed insicuri della Sardegna. Quindi in caso di sopragiunto maltempo, come nel caso nostro, la beffa di dover abbandonare tutto questo ben di Dio e correre al riparo fino a La Caletta, a 46 miglia da Santa Maria Navarrese, dovendo rinunciare anche al bagno nella splendida spiaggia di Bidderosa. E' urgente ingandire il porto di Cala Gonone e renderlo sicuro in tutti i venti. l-camillo.com |