14 La Storia dei Camillo

Il legame sardo

Come indicato sopra, la Sardegna avrebbe svolto un ruolo importante nelle vite dei componenti della famiglia di Dino Camillo ed è quindi ora di dare uno sguardo ravvicinato a questa isola affascinante e ai suoi abitanti che tramite il matrimonio avrebbero formato parte integrante della famiglia Camillo.

Un breve cenno storico della Sardegna

Per capire gli abitanti di una regione è bene conoscere un po’ della loro storia. La Sardegna è una massa territoriale antica, forse la più antica di tutta l’Italia. Risale al periodo cambriano, circa 570 milioni di anni fa. Per via delle fluttuazioni del livello del mare dovuto a diverse ere di glaciazione, l’isola della Sardegna è stata a volte collegata con il continente.


Il ponte che collegava le isole alla terrferma

Durante questi periodi, e cominciando circa due milioni di anni fa, molti animali hanno attraversato il ponte formatosi tra la Toscana, l’isola d’Elba e la Corsica, per poi attraversare quello che ora viene chiamato le Bocche di Bonifacio, fino ad arrivare in Sardegna. Ovviamente, nei periodi tra una glaciazione e l’altra, la Sardegna tornava isola. Gli animali sono stati tagliati fuori dal patrimonio genetico degli animali continentali e lentamente si sono evoluti in specie sostanzialmente diverse dai loro antenati originari. E’ curioso osservare che la tendenze era quella di una ridotta  misura, forse dovuto allo spazio ristretto e ad una alimentazione povera. Gli elefanti della Sardegna (all’epoca c’era un clima tropicale) erano grandi quanto un cane!

Nel recente Pleistocene, e più recentemente nell’Olocene, tra 10.000 e 20.000 anni fa, il primo uomo si è avventurato attraversando lo stesso ponte che avevano attraversato gli animali, venendo in seguito ugualmente intrappolato nell’isola. Oggi i sardi, da un punto di vista genetico, sono diversi da tutti i popoli continentali e sono, a tutti gli effetti, una razza a sé.

La statura media dei sardi è piuttosto bassa e forse vi si può applicare gli stessi principi degli elefanti. Comunque, con più probabilità il fattore determinante potrebbe essere stato il terreno roccioso. Un centro di gravità più basso e quindi corpi più bassi potevano muoversi con maggiore agilità su questi terreni. Infatti, nelle pianure africane possiamo incontrare l’esatto opposto: corpi con gambe lunghe, abili nella corsa (forse per sfuggire ai numerosi predatori).

Il popolo, assai scarso, che abitava la Sardegna tra il 1800 a.c. e il 200 a.c. è stato chiamato popolo nuragico. Abitarono dimore costruite in pietra ed edificarono le caratteristiche torri coniche (forse luoghi di riti religiosi o di osservazioni astronomiche) che si incontrano ancora oggi su tutto il territorio. Conoscevano il bronzo e lo utilizzavano per fabbricare i loro utensili. E’ probabile che il popolo nuragico imparò ad utilizzare il bronzo, che si trovava in abbondanza nell’isola, scambiando il materiale grezzo con gli etruschi che abitavano il vicino continente.

E’ stato un popolo che, in gran parte, viveva di pastorizia. I metodi semplici si sono mantenuti inalterati per 3000 anni, arrivando fino ai giorni nostri. Soltanto gli ultimi 10/15 anni hanno visto delle innovazioni tecnologiche. Ancora oggi si può incontrare qualche contadino che monta l’asino e fino a pochissimo tempo fa si poteva osservare nei campi l’aratro di legno trainato dal bue!

Una tribù nuragica, ben nascosta nella bellissima “valle persa”, la Valle di Lanaittu, è sopravvissuta fino ai tempi dei romani. La zona, ancora intatta con nessun altra costruzione fuorché quelle primitive, si può visitare oggi. Due villaggi nuragici furono costruiti in una enorme caverna naturale in un luogo inaccessibile, il Monte Tiscali. Prima dell’insediamento il tetto di questa enorme caverna era crollato fornendo luce e aria.

La Sardegna è ricca di minerali: carbone, argento, piombo, zinco e ferro. Ben presto si è sparsa la voce intorno al Mediterraneo e popoli da lontano venivano in quest’isola alla ricerca di minerali. I primi ad arrivare furono i fenici, un popolo di commercianti e navigatori coraggiosi. I loro insediamenti risalgono al nono secolo a.c. prima a Tharros poi a Caralis (Cagliari), Nova Sulcis, Turris Libyssonis (Porto Torres), Terranova (Olbia)  per poi arrivare fino all’interno. Intorno al sesto secolo a.c. arrivarono i cartaginesi, poi i greci e infine la conquista romana nel 238 a.c.

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