Dino
Camillo
Dino, il
primogenito di Celeste Camillo di Nervesa, frequentò la scuola agricola
di Conegliano (Istituto Agrario G. B. Cerletti) dove si è specializzato
in enologia, una passione che sarebbe rimasta per tutta la vita e che lo
portò a distillarsi la grappa, per uso proprio, in cantina. Mentre
frequentava la scuola era un appassionato giocatore di calcio e fu
capitano della squadra. La nave che stava portando Dino in Australia
fu fermata in mezzo all’oceano Indiano, da un telegramma con la
dichiarazione dello scoppio della guerra.
La nave doveva aspettare istruzioni. Fortunatamente per Dino e gli
altri viaggiatori, fu dato alla nave il permesso di continuare. La maggior
parte dei compagni di scuola di Dino furono uccisi sul fronte russo. La
lungimiranza di Celeste fu, in effetti, provvidenziale per Dino … e per
i suoi discendenti. A diciasette anni Dino sbarcò a Melbourne e
andò subito a Werribee a lavorare nella fattoria dello zio, raccogliendo
cavoli. In seguito lavorò in una fabbrica tessile a Melbourne per poi
ritrovarsi a Myrtleford nel centro dello stato del Victoria, dove viveva
una piccola communità italiana. Nel corso della seconda guerra mondiale,
l’Italia divenne sempre più ostile verso l’Inghilterra e, di
consequenza, anche verso la sua ex colonia, l’Australia. Gli immigranti
italiani vennero presto considerati dei nemici e quindi, come prevenzione,
furono internati nei campi di lavoro sparsi per il continente. Molti dei
soldati italiani catturati dagli alleati in Italia e in Africa furono
deportati in campi prigionieri in Australia. Uno di questi campi si
trovava a Myrtleford. Dino,
insieme ai suoi amici italiani, doveva lavorare nelle foreste intorno a
Myrtleford impiantando abeti. Lontano dagli orrori della vera guerra in
Europa e lavorando in una atmosfera abbastanza tranquilla, Dino si è
“goduto” il periodo di “prigionia”. Viveva in una tenda nel
“bush” e dopo una lunga giornata di lavoro, si metteva a cantare
insieme ai compagni intorno al fuoco. Dino, un giovane agricoltore ad Albury Cliccare qui per altre foto Fece amicizia con molti e a Mrytleford incontrò
Rina Rigo, che sarebbe poi diventata sua moglie nel 1944. Dino aveva 22
anni e Rina, che ne aveva solo 20, aveva bisogno di una autorizzazione.
Erano una coppia musicale. Dino suonava il banjo, il mandolino e il
violino e Rina la chitarra e la batteria.
Alla fine della guerra, in febbraio del 1945,
nacque il loro primogenito all’ospedale di Wangaratta. Poco dopo si
spostarono in una fattoria di coltivazione di ortaggi ad Albury, sul
confine con lo stato del Nuovo Galles del Sud. Molti anni dopo, la loro
fattoria fu trasformata in spogliatoio dello stadio del Nurial Park. Dino
lavorò la terra con l’aratro trainato da un cavallo e portava i suoi
ortaggi abbondanti al mercato guidando un vecchio camioncino Durante il
periodo passato nel campo prigionieri, Dino aveva conosciuto un
prigioniero di guerra tedesco, Heinz Brunken. Heinz non era un soldato
bensì un distinto impiegato che lavorava in Inghilterra come
classificatore di lana quando fu arrestato all’inizio della guerra.
Quando fu rilasciato, Dino lo assunse come aiutante nella sua fattoria ad
Albury. Arrivava vestito elegantemente e si buttava con coraggio ad
affrontare il duro lavoro sulla fattoria. Molti anni dopo, Dino visitò
Heinz in Germania. C’era anche un campo prigionieri ad Albury e ogni giorno camion pieni di prigionieri italiani passavano davanti alla
fattoria di Dino, che ormai era stato rilasciato. Spesso, di sera, molti
di questi uscirono di nascosto dal campo e visitarono Dino. Portavano
sempre della carne e dei dolci di cui erano ben forniti. Le regole del
campo non erano molto severe e qualche volta Dino portava i prigionieri
AWOL (assenti senza
permesso) alla piscina comunale. Un prigioniero di guerra si è anche fatto prestare
un abito da Dino e ha tentato la fuga, ma è stato preso e riportato al
campo. Da Albury, Dino e famiglia si sono spostati a Werribee coltivando sempre ortaggi e lì nacque Ivana nel novembre del 1947. Rina non era contenta a Werribee così un giorno, incinta di sette mesi di Jiannina, con determinazione partì per Melbourne per chiedere aiuto all’arcivescovo, che aveva conosciuto quando era a scuola. Ha perso il treno ma non si è persa d’animo e ha fatto l’autostop per raggiungere la città che distava 60 miglia. E’ andata dritta alla cattedrale di San Patrizio e, con molta insistenza, è riuscita a farsi ricevere dall’arcivescovo Mannix in persona. Il vescovo ha apprezzato la determinazione di Rina e ha promesso di farsi garante presso la banca quando avesse trovato un investimento adatto. Dino
e Rina
ad un ricevimento su una nave passeggieri italiana in visita a Melbourne
Con il prestito bancario che l’arcivescovo
aveva sponsorizzato la famiglia Camillo si è spostata a Melbourne dove
comprarono due negozi a Saint Kilda, in High Street: un bar latteria e una
frutteria. Dino aveva scelto bene e ben presto ha venduto la latteria
pagando fuori quasi tutto il prestito e continuando a lavorare nella
frutteria. Jiannina nacque a luglio del 1949.
Ritorno al Menu Storia dei Camillo l-camillo.com |