II Vicario Capitolare della vedovata sede di Ozieri,
rimasta vacante per 5 lustri, dalla morte del cappuccino Mons. Carchero di
Guglieri (31-3.-1847) fino Dal 1866 al 1875 fu professore di belle lettere nel
Ginnasio Comunale di Ozieri e direttore spirituale della gioventù
studiosa di quell'istituto. Contemporaneamente disimpegnò l'ufficio di
maestro ripetitore al Seminario Tridentino. Nel 1868 frequentò le conferenze pedagogiche date a
Firenze per ordine del Ministero della Pubblica Istruzione agli insegnanti
ginnasiali e liceali Ognuno sa qual difficile
compito sia quello di formare gl'individui, e formare le anime nel cammino
della perfezione. Quanti errori se non si procede con sufficiente Il nostro provetto educatore, spesso incitava, spingeva,
spronava: talora anche puniva, i suoi alunni della quarta e quinta
ginnasiale, ove abitualmente «La severità, dice un romanziere inglese, può essere
utile ad alcuni caratteri. Quasi rassomiglia a una lima: spiacevole nella
sua operazione ma capace di dar la lucentezza ai metalli duri».Mackentie
- Man of Feeling, 24. D'ordinario, nel nostro insegnante, era l'amore che
trionfava, la vigile pazienza, l'oculata attenzione di scegliere il
momento opportuno per influire, per Sparta, la dominatrice degli uomini, e Roma, la regina del
mondo, educavano dalla culla il guerriero e il cittadino: perciò ebbero
popoli di cittadini e di guerrieri. Come s'inclina la pianticella, si
inclina l'albero. Così il nostro solerte educatore, si ingegnava con tutte
le sue forze, di ispirare ai giovani l'amore allo studio, e i buoni
costumi, cioè, in altre parole «abituava il ragazzo sin dal principio
alla retta via, e così quand' anche si sarà invecchiato, non se ne
allontanerà ».Bibbia - Proverbi, 2 Allo studio e all'insegnamento dedicò una parentisi molto
notevole della sua vita, dal 1866 al 1875. Seppe farsi amare dai suoi
studenti soprattutto per quel giovanile vigore che dava alle sue lezioni
il carattere dell'interesse e dell'attrattiva. Seguendo lo spirito di San
Filippo Neri, di cui era tanto devoto, dei giovani ne teneva in pugno il
cuore e la mente, conquistandoli sempre più, con amabilità e vigore. Dimostrò costantemente moltissima capacità e ottimo
metodo nell'insegnare tanto che gli amministratori scolastici, sia
comunali che ecclesiastici, gli tributarono maggiori attestazioni di lode,
anche per lo zelo grandissimo, pari all' intelligenza e attitudine, con
cui sapeva disimpegnare il suo ufficio. In guisa veramente commendevole,
sotto ogni rapporto, sapeva soddisfare alle esigenze del pubblico e dei
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